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Le case auto ripensano la loro strategia in materia di guida autonoma

Chi pensa che il futuro dell’auto arrivi rapidamente alla guida autonoma sarà costretto a cambiare idea. L’Audi A8, infatti, non sarà equipaggiata con il sistema di guida assistita di Livello 3, annunciato fin dal suo debutto. 

La casa tedesca aveva presentato il dispositivo Traffic Jam Pilot, controllato dall’avanzata elettronica zFAS, progettato per controllare sterzo, freni ed acceleratore fino a 60 km/h senza l’intervento del guidatore, che avrebbe però dovuto rimanere pronto a riprendere il controllo del veicolo nell’eventualità di un’emergenza o se si fosse distratto. La decisione non dipende da problemi tecnici del Traffic Jam Pilot, sistema all’avanguardia, ma decisamente costoso. Il vero punto debole, al momento, è rappresentato dalle complicazioni relative alle responsabilità in caso di incidente e l’assenza di infrastrutture capaci di dialogare con le vetture. Aspetti che hanno dissuaso i vertici di Audi dal procedere con l’omologazione in Europa, mentre negli Stati Uniti l’ipotesi era stata esclusa fin dall’inizio proprio per rischi di carattere legale. Secondo Automotive News, infatti, i legali di Audi avrebbero avvertito i dirigenti che non esiste alcuna garanzia che il cliente compia la regolare manutenzione ed in caso di incidente, durante l’utilizzo del Traffic Jam Pilot, il costruttore rischierebbe di essere considerato comunque colpevole.

A frenare uno sviluppo che era stato già dato per certo ci sono anche ragioni economiche, in uno scenario generale che potrebbe diventare da qui a fine anno. Sempre ad Automotive News, Carlos Tavares – Ceo del gruppo Psa – ha dichiarato recentemente: “Non vediamo valore aggiunto per il cliente sui sistemi di assistenza alla guida oltre il livello 3. Oltre questa soglia, il costo aumenta alle stelle e il valore percepito non aumenta proporzionalmente”.

Fonte Gazzetta Motori

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