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Il colpo della strega: come prevenire

Arriva, di solito, senza alcun preavviso e chi ne è colpito si trova vittima di acuti dolori alla schiena

È un dolore particolarmente intenso, spesso straziante, localizzato nella parte inferiore della schiena che toglie il respiro e genera un senso di compressione e di tensione che costringe a bloccarsi nella posizione in cui la fitta do­lorosa ha paralizzato inducendo a cercare una sedia, un punto di sostegno il più vicino possibile a cui appog­giarsi per alleviare la sofferenza.

Il più delle volte sopraggiunge a causa di movimenti insoliti, forzati, troppo intensi o mal controllati: una delle situazioni più frequenti è il piegarsi in avanti (po­sizione classica del meccanico per chinarsi sul cofano per effettuare le riparazioni) compiendo un movimen­to che va a sollecitare in maniera anomala o eccessi­va la muscolatura paravertebrale oppure il sollevarsi in piedi da seduti o da una posizione inginocchiata (di solito a seguito del controllo della pressione delle gom­me). Qualunque sia la causa apparente o il particolare movimento che scatena il sintomo doloroso, il “colpo della strega” è la contrazione “difensiva” della musco­latura dorso-lombare ad un allungamento troppo ra­pido ed improvviso della stessa: quando “stiriamo” un muscolo in maniera eccessiva (o troppo velocemente) si attiva un meccanismo involontario difensivo da par­te del sistema nervoso centrale che porta alla contra­zione (accorciamento) delle fibre muscolari: riflesso miotatico da stiramento.

La contrattura che ne consegue è una difesa che l’orga­nismo adotta per evitare conseguenze ben più gravi: in questo modo si evitano possibili lesioni causate dall’ec­cessiva elongazione muscolare, quali lo stiramento o l’ancor più grave strappo muscolare.

Quali cause? Gli atteggiamenti posturali viziati, eventi traumatici (come cadute od incidenti), colpi di freddo, disidra­tazione, sforzi che comportano eccessive sollecitazio­ni muscolari e discopatie generiche o ernia del disco, sono solo alcune delle cause potenziali.

Occorre, poi, non sottovalutare l’incidenza dello stress e degli aspetti della quotidianità che ci coinvolgono emotivamente: quando le situazioni o le circostanze esercitano una “pressione” sul nostro essere, il siste­ma nervoso diviene ipersensibile e ci irrigidiamo in atteggiamenti volti a proteggerci, sviluppando un’at­titudine difensiva che si rivela, spesso, la principale artefice delle tensioni e degli irrigidimenti muscolari.

Come prevenire? La rigidità o la perdita di flessibilità muscolare sono da includere fra le possibili ragioni di questo evento trau­matico, ecco quindi 2 esercizi facili e veloci adatti a tutti da eseguire ovunque ed in più momenti della giornata per migliorare l’elasticità della nostra zona interessata:

Flessione da seduto: sedetevi sul bordo di una sedia con le ginocchia ed i piedi ben divaricati, piegate il busto in avanti e toccate il pavimento con le mani e rimanete per 30 secondi circa respirando e lasciando il capo morbido.

Flessione in piedi: stare in piedi con le gambe leg­germente divaricate e piegate con le braccia lungo i fianchi, chinarsi in avanti in modo che le dita delle mani arrivino il più vicino possibile al pavimento e rimanete per 30 secondi circa respirando e lasciando il capo morbido. Per ritornare in posizione eretta si consiglia di “srotolare” la schiena stendendo le gambe solo a schiena completamente dritta.

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