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Quale sarà il tuo futuro….

Come sta andando il mercato  della riparazione? Meglio di altri ma il futuro sarà sempre più legato alla professionalità, trasparenza e correttezza dell’autoriparatore che deve sapere offrire il miglior servizio al proprio cliente

Abbiamo intervistato il Sig. Salvatore Verderosa dell’Officina VERDEROSA SALVATORE  di Fiumicino:

1. Come sta andando l’attività e quali sono le pro­spettive per l’anno in corso? Questi primi cinque mesi sono andati abba­stanza bene, rientrando negli stessi parametri dello scorso anno. Vo­glio guardare al futuro con ottimismo.

2. Avete effettuato investimenti negli ultimi anni in tema di attrezzature e corsi di formazione? L’investimento special­mente nella formazio­ne è essenziale se si vuole andare avanti. Seguiamo parecchi corsi che ritengo es­sere svolti molto bene anche dal punto di vista della pratica. In particolare ne abbiamo seguiti sull’elettronica, sui cambi automatici per Volkswagen e Mercedes, sui FAP.

3. La sua officina è affiliata ad un network? Com’è nata l’idea? Quali sono i pro e i contro? Siamo affiliati al Gruppo Giadi e ci troviamo bene. La nostra scelta è ricaduta su questo network in quanto abbiamo un facile accesso ai tagliandi in garanzia che sono riconosciuti dalla normativa BER e che offrono ricambi apprezzati dalla nostra clientela.

4. Oggi, per fare la differenza, occorre abbinare qua­lità e miglior servizio; quali sono le sue azioni per fidelizzare i clienti? Puntiamo a fidelizzare il cliente attraverso la qualità del ser­vizio svolto nella nostra officina; qualità che viene ricono­sciuta e che comincia dal tipo di lubrificante utilizzato.

5. Cosa ama di più nel suo lavoro? Ha dei consigli da suggerire ai suoi colleghi? Svolgo questo mestiere da ben quarantasei anni e di questa professione amo tutto: dalla meccanica   all’elettronica. L’au­toriparatore deve tenersi aggiornato sull’elettronica e sulle novità tecnologiche applicate all’auto. Basti pensare alle au­to elettriche: molti costruttori stanno iniziando a progettarle e a pensarne la loro produzione per un discorso anche di sal­vaguardia ambiente

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