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Problema tecnico su Fiat Multipla 1,6

Marco, un autoriparatore di Senigallia, affezionato lettore de il giornale del meccanico,  ci sottopone un quesito a cui non è riuscito a dare risposta.

La richiesta del lettore:

Durante la scorsa estate ho avuto modo di lavorare sul climatizzatore di una Fiat Multipla 1,6 benzina del Marzo 2002, dotata apparentemente di un impianto di semplice costituzione, tuttavia mi ha dato problemi nella sua diagnosi. Il Cliente lamentava che quando si inserisce il comando del climatizzatore, alle volte smette di funzionare e non eroga aria fredda per qualche minuto, per poi tornare a funzionare regolarmente. I comandi interni sono manuali, quindi non possiede il climatizzatore automatico. Personalmente non sono riuscito a far ripresentare l’anomalia sulla vettura, sfortunatamente tutte le volte che ho avuto la vettura in prova il climatizzatore ha sempre funzionato regolarmente. L’unica annotazione che posso farvi è che, a detta del Cliente, il problema si è presentato nelle giornate molto calde e nell’utilizzo urbano, ora con la diminuzione delle temperature, il compressore sembra inserirsi correttamente e in abitacolo l’aria trattata è regolarmente fredda. La prima ed unica operazione che ho eseguito sull’auto è stata la procedura di scarica ricarica del gas (recupero gas, 40 minuti di vuoto e conseguente ricarica di 650 grammi di gas R134a).

In attesa del ritorno della stagione estiva vorrei preparami per poter eseguire un’analisi più dettagliata, per così definire la problematica per risolverla una volta per tutte.

La risposta del nostro tecnico:

Il problema di avere un’auto che durante il periodo di test e prove non presenta alcuna anomalia è la peggior condizione che possiamo trovarci in officina, vediamo però cosa possiamo fare per poter affrontare anche questa problematica.

La Fiat Multipla che ha in cura può essere dotata di due sistemi di climatizzazione per la gestione di ventilazione e richiesta di aria fredda e calda, che possono indurre l’autoriparatore all’errore di identificazione. Il primo impianto è del tutto manuale, dalla gestione della ventilazione elettromeccanica, alla distribuzione e miscelazione dell’aria, anch’esse del tutto meccaniche. La seconda tipologia di impianto è del tipo “semiautomatico”, ovvero la gestione della ventilazione e miscelazione dell’aria è demandata ad una centralina di gestione diagnosticabile. Un impianto semiautomatico è riconoscibile dal fatto che sulla manopola della ventilazione tra la posizione 0 ed 1 c’è la funzione “AUTO”, come mostrato in figura, mentre sulla versione manuale non compare alcuna scritta “AUTO”. Purtroppo dalla sua descrizione non siamo riusciti ad identificare con precisione di quale impianto sia equipaggiata la sua auto, per cui le daremo delle indicazioni di massima che potranno comunque aiutarla nella diagnosi.

Ambedue i sistemi, manuale e semiautomatico, inviano la richiesta di azionamento del compressore alla centralina di gestione motore passando prima per il consenso del sensore antibrina (occorre però fare particolare attenzione su questo sensore a causa della sua assenza su alcune versioni) per proseguire con il consenso del pressostato di alta pressione gas freon, in ultimo la centralina di gestione motore, in funzione delle strategie di funzionamento, attiva oppure no il relè che comanda la frizione elettromagnetica del compressore.

Passando all’analisi di quanto ci descrive, consigliamo prima di tutto di identificare bene l’impianto del climatizzatore, se manuale o se semiautomatico, una volta accertati di quale sia l’impianto da controllare, il secondo passo da compiere è una diagnosi dei sistemi, sia della centralina di gestione motore, sia della centralina di gestione del climatizzatore (se stiamo lavorando sull’impianto semiautomatico). In sede di diagnosi occorre verificare, oltre alla lettura ed individuazione di possibili guasti memorizzati e/o presenti dalle suddette centraline, anche i parametri legati alla richiesta e all’attivazione della frizione del compressore, verificando che rispondano alle richieste fatte tramite pulsante di comando.

Resta inteso che per ogni codice guasto memorizzato occorre analizzare il comportamento, ovvero se si ripropone ed in che condizione si presenta; ricordiamo che a seconda delle strategie di funzionamento che la maggior parte delle centraline di gestione motore oggi possiede, con alcuni parametri, come ad esempio una temperatura motore eccessivamente alta, oppure una repentina richiesta di piena potenza, possono indurre le centraline di gestione motore a non azionare il compressore AC per non gravare con un ulteriore carico sul funzionamento del motore.

Ritornando alle indicazioni fornite dal vostro Cliente sulle modalità in cui si presenta l’anomalia, la prima cosa che le consigliamo è la sostituzione del relè della frizione del compressore e il controllo delle spinette di collegamento dello stesso relè e del relativo fusibile di protezione.

Ricordiamo inoltre che, alloggiato sul compressore e non separabile dallo stesso, è presente un interruttore termico di sicurezza che, qualora la temperatura di funzionamento del compressore raggiunga la soglia di sicurezza, esclude la tensione di alimentazione proveniente dal relè verso la frizione. Questo interruttore non è diagnosticabile con strumentazione diagnostica, ma basterà un semplice multimetro, andando ad assicurarci che al suo ingresso sia presente la tensione di alimentazione di 12V, che dovranno essere presenti anche alla sua uscita.

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