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Meccanico pensionato: evasione fiscale con auto d’epoca

Un’indagine durata due anni che è servita per far chiarezza sull’entità dell’evasione dell’uomo, un meccanico pensionato che commerciava con i pezzi di auto d’epoca

Il meccanico pensionato aveva messo su un business gigantesco all’interno della sua officina specializzata nella riparazione di auto d’epoca e da competizione con un’evasione fiscale milionaria.La confisca messa in atto dai finanzieri ammonta a 1.361.296 tra fondi d’investimento e polizze vita possedute dal meccanico che in provincia di Vicenza era divenuto un “guru” della auto d’epoca e da competizione. Infatti, nella sua officina sono transitati moltissimi clienti da tutta Italia con ordini provenienti addirittura dall’estero. Un’attività completamente sconosciuta al fisco che la Finanza ha scoperto con due anni d’indagine attraverso i quali è riuscita a venire a capo dell’entità di un’evasione fiscale che ammonterebbe a oltre 2 milioni di euro di tasse non versate.

L’uomo avrebbe iniziato a muovere i suoi passi già dal 2011, mentre le indagini sono riferibili in un arco di tempo che arriva fino al 2011. Ben due anni per arrivare a far iscrivere l’uomo nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Vicenza. Sequestrati quattro conti correnti con 18.000 euro sopra, 40.000 euro in contanti e un pc sopra il quale sono stati trovati documenti contabili che dimostrerebbero la coscienziosa evasione fiscale dell’uomo. Oltre a questo, fa sapere Il Messaggero, ben tre depositi di titoli per un valore complessivo di 107.000 euro oltre a 1,843 di oro e gioielli che erano tenuti all’interno di una cassetta di sicurezza. Polizze vita e fondi d’investimento per un totale di quasi 4 milioni di euro.

Diversi stratagemmi attuati per l’evasione fiscale

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L’evasione veniva attuata attraverso vari stratagemmi, tra cui l’utilizzo delle Postepay dei propri collaboratori oltre a spedizioni in contrassegno in maniera tale da non dover avere tracciabilità delle transazioni. Oltre a lui, sono finiti nei guai anche chi ha venduto all’uomo i pezzi delle auto d’epoca ricevendo soldi in contanti e andando di fatto a superare il limite per le operazioni di contante fissato per legge.

Il meccanico, fanno sapere i finanzieri, si è munito ora di regolare partita iva e ha avviato tutte le procedure per regolamentare la propria attività.

Fonte: http://www.ilgiornale.it

 

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