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Nome in codice Coyote

La cilindrata 302 ci è un mito nel mondo dei motori americani e quindi anche nell’universo Ford e, guarda caso, la Mustang che trovate oggi a listino è equipaggiata proprio con un 5.0 litri. Ecco alcuni segreti che si nascondono dietro a questa leggenda americana

Negli States le cilindrate vengono indicate con i cubic inch e solo raramente troverete una cilindrata in litri o in centimetri cubi. L’unità di misura più diffusa per indicare la volumetria del motore è quindi “pollici cubi” e pertanto questo è il motivo per cui il numero 302 ci, corrispondente proprio a 5.000 cc, è un numero che evoca grandi ricordi e motori V-8 che hanno fatto storia. Ford nel 2011 ha rispolverato questa cilindrata per creare il Coyote 5.0, il V-8 a stelle e strisce che trovate nel cofano della Ford Mustang GT oggi nei listini, compreso quello italiano. Questo motore nasce con tutti i presupposti per diventare una delle unità più riuscite di Dearborn. L’arrivo del motore Coyote coincide con la messa in pensione del Triton, il V-8 con testate a tre valvole per cilindro declinato nelle cilindrate 4.6 litri e 5.4 litri. Al momento della sua commercializzazione, il nuovo V-8 da 5.0 litri si presentò ai nastri di partenza omologato con una potenza di 412 HP e circa 530 Nm di coppia massima. Oggi, nella sua versione rivisitata viene commercializzato in Italia con una potenza omologata di 421 CV e una coppia massima sempre pari a 530 Nm.

Nota tecnica sulla distribuzione

Il 5.0 litri V-8 viene anche identificato con una sigla aggiuntiva: Ti-VCT, un acronimo che racchiude alcune perle di tecnica, come la variazione di fase in aspirazione e allo scarico e il sistema con cui questa variazione viene ottenuta. Lo spostamento degli alberi a camme sul loro asse, azione necessaria per ottenere la variazione della fase, viene ottenuta sfruttando un apposito circuito idraulico che, a sua volta, si avvantaggia della forza elastica sviluppata dalle molle valvola, una volta che queste sono state compresse dai relativi eccentrici.

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Lo sviluppo tecnico del progetto

Il progetto del 5.0 litri V-8 fu varato nel 2007 e per lui ci furono solo due anni di tempo per arrivare a completamento. Lo spiegò bene a suo tempo Gary Liimatta, il supervisore dell’intero progetto, quando, intervistato da alcuni giornalisti americani, ebbe a dire che due anni furono veramente pochi, molto pochi, ma che, malgrado il pochissimo tempo a disposizione, gli ingegneri riuscirono a portare sul mercato una prima assoluta per l’intera produzione di serie di Ford: i collettori di scarico tubolari. La realizzazione di questi componenti rappresentò una sfida sotto molti aspetti. Tra le maggiori difficoltà venne ricordata la realizzazione degli scarichi della bancata di sinistra, riconoscibili per la famosa giuntura a 90° dei collettori relativi al settimo e all’ottavo cilindro. Per raggiungere un obiettivo così importante, molti degli addetti coinvolti nel progetto Coyote hanno dovuto rinunciare a parte delle loro ferie e dei loro preziosi fine settimana per portare a casa uno dei motori V-8 più moderni e più resistenti mai realizzati a Dearborn……

Per leggere l’articolo completo chiedi il numero di novembre/dicembre 2016 a: redazione@duessegi.com

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